Cronaca

Cani morti abbandonati in strada nei sacchi. Il consigliere Cupani: «Uno scempio»

Il fatto accaduto questa mattina ha sicuramente destato indignazione nei cittadini, e fatto emergere con maggiore forza la necessità di trovare al più presto una soluzione al problema. Stamattina, lungo la Sp 103 (la zona del territorio di Ramacca conosciuta come ‘chilometro’), un cittadino ha rinvenuto due sacchi con all’interno le carcasse di due cani, abbandonati sul ciglio della strada. La settimana scorsa, invece, un altro cittadino aveva segnalato a questa redazione la presenza di un cane morto sul margine della strada in contrada San Nicola, zona limitrofa al cimitero.

Ad avvertire la Polizia municipale in merito alle carcasse trovate stamattina è stato il neo consigliere del Comune Marco Cupani, il quale a sua volta ha ricevuto la segnalazione dal cittadino che si è accorto dei sacchi. «Dobbiamo tutti indignarci – dichiara Cupani – davanti a questo scempio. Purtroppo non abbiamo rilevato alcun microchip nei cani, e quindi non possiamo risalire al proprietario. Ma grazie alla celere operatività dei vigili urbani e del servizio della nettezza urbana, che ringrazio vivamente, i sacchi sono stati subito rimossi. Il mio grazie va anche a chi ha fatto la segnalazione. Aggiungo che avere impegni da portare a termine è qualcosa che succede a tutti, e ognuno reagisce diversamente al carico di responsabilità quotidiane. Ci sono però gli impegni presi con noi stessi, che devono sempre essere rispettati. Da consigliere comunale, e ancora prima da cittadino, non posso esimermi dal lavorare per rendere me stesso e i miei compaesani orgogliosi del posto in cui vivono».

Il problema della cura e del rispetto degli animali, a cui si lega quello del randagismo, è molto sentito a Ramacca. Per dirla in poche parole, da anni opera nel territorio un gruppo di circa 10 volontari (clicca QUI per leggere un nostro recente articolo sull’attività svolta dai volontari e sul randagismo), i quali dal 2019 sono riconosciuti anche dall’Asp a seguito di un corso di formazione. Queste persone, perlopiù giovani, accudiscono i cani in due strutture, di cui una è un ricovero per cani ma in stato di degrado e spesso oggetto di furti durante i quali sono stati maltrattati anche gli stessi animali. I volontari si autofinanziano, ma operano anche con il supporto economico donato da ristretti gruppi di cittadini. Tutto questo comunque risulta insufficiente a causa dell’elevato numero di cani da accudire e delle spese talvolta molto costose. Recentemente inoltre, il gruppo, rilasciando una dichiarazione alla redazione, ha individuato le seguenti soluzioni per contrastare il randagismo e assicurarsi soprattutto che i cani non vengano maltrattati o abbandonati: occorre un giro delle campagne private per obbligare i proprietari alla sterilizzazione e alla microchippatura; occorre installare delle telecamere nel ricovero.

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